tag:blogger.com,1999:blog-3042340455925379279.post831108230392689186..comments2023-04-01T12:12:59.553+02:00Comments on Cotone e -se diventa intelligente! - Catone.: DIREZIONI E REAZIONI. Una nota su David Lynch. (Margini di Michela)Cotonehttp://www.blogger.com/profile/01413209772011477017noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-3042340455925379279.post-50541109116006640832009-11-04T16:18:58.943+01:002009-11-04T16:18:58.943+01:00e questa è proprio una "storia vera"...e questa è proprio una "storia vera"...Ivan Fedorovichttps://www.blogger.com/profile/02538695725706754737noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3042340455925379279.post-90534051500223009042008-11-05T22:41:00.000+01:002008-11-05T22:41:00.000+01:00...Se penso che un minimo di merito, nella profond......Se penso che un minimo di merito, nella profondità della tua analisi Lynchiana, devo averlo anch'io, m'è veramente arduo nascondermi qualcosa di paurosamente assimilabile all'orgoglio (oddio l'ho detto!).<BR/>La pellicola in questione è -effettivamente, seppur relativamente- acerba, ed anni luce lontana dal criptico, nerissimo bagliore che circonfonde ogni opera del David più maturo. Ciononostante i contenuti che hai magistralmente enunciato -almeno in nuce- ci sono già tutti.<BR/>Per quanto il debito verso Browning -non solo a livello diegetico, quanto prettamente registico- sia più che palese, "The elephant man" è lo stagno torbido in cui ogni anima fa i conti con il lato oscuro del Sè. In cui ogni sensibilità può riconoscere -specchiandovisi- quell'indispensabile, ineluttabile ed intrinseco "fascino del male" troppo spesso soltanto millantato da una certa arte. <BR/>Il riflesso senza il quale lo stesso slancio verso l'alt(r)o si svuoterebbe di qualsiasi significato.<BR/>Là dove lo spettatore più smaliziato, il cinefilo incallito, sarebbe portato a cogliere le debolezze tecniche per prime, o l'andatura forse un pò naif della narrazione, sta invece la grandezza del messaggio. <BR/>L'imponenza inattaccabile di un linguaggio universale -e per definizione semplice- perchè atavico e fortemente connaturato all'esperienza umana stessa.<BR/>L'essenza del sublime, insomma, è meglio colta quando lo si fa dal basso. <BR/>In tutti i sensi, e qui più che mai.<BR/><BR/>"Se guardi nell'abisso, l'abisso guarda in te".<BR/><BR/>Con soddisfazione -e fretta-,<BR/><BR/>D.M.<BR/><BR/>P.s.<BR/><BR/>Voglio sperare davvero che "la pellicola malriuscita di cadaveri ambulanti" da te citata (a sproposito) non sia quella che penso io. X-P<BR/>Avresti bestemmiato in chiesa!Anonymousnoreply@blogger.com