"[...]Scegliamo -ad esempio- un quadro di van Gogh. Che cosa c'è da vedere in esso? [...] La contadina calza le scarpe nel campo. Solo qui esse sono ciò che sono. [...]. Lei è in piedi e cammina con esse. Ecco a cosa le scarpe servono realmente. [...] Nel quadro di van Gogh non potremmo mai stabilire dove si trovino quelle scarpe. Intorno a quel paio di scarpe da contadino non c'è nulla di cui potrebbero far parte, c'è solo uno spazio indeterminato. Grumi di terra dei solchi o dei viottoli non vi sono appiccicati, denunciandone almeno l'impiego. Un paio di scarpe da contadino e null'altro. Tuttavia ... nell'orifizio oscuro dell'interno logoro si palesa la fatica del cammino percorso lavorando. Nel massiccio pesantore della calzatura è concentrata la durezza del lento procedere lungo i distesi e uniformi solchi del campo, battuti dal vento ostile. Il cuoio è impregnato dell'umidore e dal turgore del terreno. Sotto le suole trascorre la solitudine del sentiero campestre nella sera che cala. Per le scarpe passa il silenzioso richiamo della terra, il suo tacito dono di messe mature e il suo oscuro rifiuto nell'abbandono invernale. Dalle scarpe promana il silenzioso timore per la sicurezza del pane, la tacita gioia della sopravvivenza al bisogno, il tremore dell'annuncio della nascita, l'angoscia della prossimità alla morte. Questo mezzo appartiene alla terra e il mondo della contadina lo custodisce. Da questo appartenere custodito, il mezzo si immedesima nel suo riposare in se stesso [...] ». E' il quadro che ha parlato, che ci ha fatto conoscere cosa le scarpe sono in verità...Noi diaciamo spesso questa parola, e non riflettiamo a sufficienza sul suo significato.
27 commenti:
Bellissimo!!!
Ma dove l'hai scovato questo qui? Quando leggo le interpretazioni degli altri mi rendo conto di quante cose mi sfuggono tutte le volte. Un genio che parla di un genio ci può far sentire dei piccoli ottusi, ma che lettura esaltante! Come si chiama l'opera da cui è tratta? E come mai Heidegger si occupava di arte? Nei miei ricordi scolastici era uno di quei filosofi incomprensibili che parlavano di metafisica, essere, tempo e "sciocchezze" vaire. Mi sbaglio???
Ora parlo del quadro di Van Gogh a tutti i miei amici...........
Ehm... "come mai Heidegger si occupava di arte" ???
Te l'avranno presentato maluccio, alle superiori, mi sa. Oppure sei una burlona.
Ergo, ti sbagli.
Cosa è la Filosofia, se non l'ARTE del pensare?
D.M.
Senti, non sono una burlona, ma nemmeno una scema, come vorresti far intendere.
Ricordo H. per libri sulla metafisica e cose simili, attinenti a tutt'altro linguaggio che quello artistico.
Non c'è niente di vergognoso nello stupirsi, di sicuro la mia insegnante non mi fece leggere questo, ma cose ben più pallose.
Non c'era bisogno di farsi fighi sul mio intervento, che non aveva niente di cattivo.
Hey..
T
A
K
E
I
T
E
A
S
Y
!
Quale "farsi figo", dai...
Al massimo una punta di inoffensivo sarcasmo, che ci sta sempre benone.
Se poi ti dai della scema da sola mica è colpa mia?
Il punto che tenevo a sottolineare è, semplicemente:
Da quando in qua arte e metafisica sarebbero incompatibili?
Per Qualcuno (e la "q" maiuscola non è casuale) sono quasi sinonimi, lo sai?
A presto!
D.M.
Evidentemente la filosofia non era la mia materia preferita, o peggio non ho avuto una buona insegnante.
Ma che razza di casino stai tirando sù per un commento così inoffensivo come il mio?
Allora mi vuoi dire che se fai leggere questo brano ai tuoi amici loro diranno " è Heidegger"?
Che male c'è a stupirci di una cosa?
Niente, nessunissimo male, anzi...
Magari ci si ricordasse SEMPRE di essere curiosi, e di saperci meravigliare.
Mi dispiace.
D.M.
grazie.
imparato molto
Perche non:)
necessita di verificare:)
Scusa?
Scusa?
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