Svegliarsi ogni mattina dondolati dal mare, galleggiare leggeri, con il suono delle onde che si infrangono sul legno, alzare lo sguardo e perderlo nell’infinità dell’oceano, non incontrare ostacoli nella sua traiettoria, solo mare blu che in un punto lontano si confonde e si perde nel cielo. Non ci sono rumori mondani, non ci sono tetti di cemento che si innalzano come montagne verso il cielo, né rumori di claxon inferociti. Silenzio, mare blu, inconsistenza dell’acqua, nessuna traccia di terra ferma sotto i piedi! Nel turbine di emozioni che, ancora una volta, KKd mi regala questa è solo la più recente, per tutto il resto del film ho sognato. Girare una pellicola in 17 giorni, girarla solo in mezzo al mare, riempirla di colori caldi, sfumature, sentimenti , emozioni. Una barca: sulla poppa tante poltrone colorate per chi è di passaggio che riflettono la luce del sole. Il proprietario: un uomo dai lineamenti marcati, dalla pelle crespa, ruvida, scalfita dal vento gelido di mare e bruciata dal sole, gli occhi chiari, lo sguardo duro. Un corpo rude, le mani grosse, spalle larghe che sormontano un cuore solitario, ma grande. Quest’uomo dalla storia sconosciuta, del quale ignoriamo totalmente il timbro di voce, mai una parola, mai una smorfia, una risata.Le labbra sempre serrate allemozione . Traspare solo un sentimento di attesa. -KKd fa un analisi introspettiva attraverso la telecamera, traduce in scena ciò che processa. La parola per lui non è uno strumento con il quale comunicare ciò che vede, sono gli occhi che filtrano. Il suono occupa una dimensione diversa, è altro rispetto alla scena. Non la processa, non la condanna, non la giudica, non la giustizia, non conosco che rapporto ha con essa, che ne pensa, semplicemente non la usa! Le sue immagini esprimono perfettamente ciò che è nel suo intento, i significati arrivano nitidi e dritti al bersaglio-. Esprimere un’attesa senza parole, solo con un pastello e un calendario! I lineamenti sgraziati di un uomo solo, pervaso dalla smania che il tempo passi velocemente, fino ad un giorno con tanti asterischi rossi. La sua si tinge di attenzioni, di compere, di preparativi. Mille volte nella sua mente ha immaginato quel momento, mille volte lo ha sognato, ogni tramonto è un giorno in meno da cancellare, come se la sua vita avesse motivo di esistere solo nella realizzazione di questa attesa, lunga tutta una vita. Aspetta che la bambina che ha trovato, chissà dove, chissà come, chissà quando e ha portato sulla sua barca compia 17 anni. A 17 anni potrà sposarla! Il prima, il dopo, perfino il momento sembra non esistere per l’uomo, lui aspetta, non parla.
Eccola qua la figura femminile più bella che ho mai visto, compare vestita di semplice con colori caldi, mai aggressivi. Si sveglia ricoperta di premura di quest’uomo che la ama, ignorandone la natura. Sorride, gioca, di notte gli tiene la mano, lui la lava, la veste, la guarda, la segue. Così tante albe e tanti tramonti. Passano dei pescatori che affittano la barca per poter fare una buona pesca. Ecco ancora una volta gli esterni, i visitatori della scena hanno abiti diversi, parlano tra di loro, interrompono il silenzio. Appartengono alla scena con i loro pregiudizi, con i loro arredamenti da vita mondana, con la corruzione del loro mondo. La bimba è bella, bellissima, fresca, pura. Ridono della sua storia lontano dal mondo, dalla vita, ignara di quella che è la vita oltre la barca. La trovano ingenua, semplice, attraente, facile. Eppure non è possibile sfiorarla , chi osa viene bloccato da una freccia, sempre precisa nella sua traiettoria. L’uomo ha un arco lo usa anche per leggere il futuro. A volte i passanti gli chiedono di leggerlo. Si apre una delle scene più belle: su di un lato la barca ha dei disegni di figure religiose, dallo stesso sporge un’altalena dove la bimba si dondola con dei nastri colorati ai polsi. Dondola sul mare blu, spinta dal vento, baciata dal sole in bilico tra il profondo mare e l’altissimo cielo, due azzurri incerti. Ignora il mondo, spensierata sorride. Con il suo arco l’uomo lancia le frecce mentre la bimba con il suo corpo in movimento delinea un arco tra il cielo e il mare interrotti dai suoi colori. Così legge la storia di vite mondane, di tradimenti e temporanee gioie materiali. I giorni passano, dal calendario mancano ancora pochi mesi poi finalmente cesserà l’attesa di tanti anni. L’uomo è sereno, ogni mattino si dirige in città fa compere per il grande giorno. Al ritorno la bimba cullata dal mare lo aspetta. Ama quest’uomo, ma è un amore diverso da quello che nasce quando incontra un giovane pescatore. La sua pelle è pulita, è morbida, è fresca, profumata. Il viso è pulito è diverso dagli altri visitatori. Un giovane uomo, una giovane donna che si comunicano le loro attenzioni, le premure, il desiderio di aversi più di tutte la gioia degli incontri sporadici. Lei lo aspetta, non attende più l’uomo barbuto sulla poppa ma il giovane della città del mondo. Si insinua un nuovo sentimento la paura del vecchio di perdere il suo amore di tutta una vita, l’ira, la rabbia. Impazzisce, lancia frecce, in un attimo cancella settimane e mesi dal calendario. La bambina scopre l’amore e riconosce nel vecchio un amore diverso da quello di un padre: scopre il desiderio di possederla! Si ribella! Il tempo non scorre più sereno per l’uomo, diventa un peso, un ostacolo, un nemico. Da troppo tempo aspetta e in troppo poco tempo la fanciulla lo respinge. Non gli tiene più la mano di notte, ma pensa ad intrufolarsi tra le coperte del giovane per stargli vicino un attimo prima dell’alba.
Tutto ciò poteva accadere: perdere la persona che si ama è un rischio da mettere sempre in conto anche se chi amiamo sembra “appartenerci" totalmente. Accade al vecchio anche se questo è il suo unico grande amore, anche se lo ha privato di tutto e tutti per farsi amare, anche se gli ha donato tutto ciò che aveva e tutto di sè. Ciò che accade dopo è meraviglioso. Svela l’universo di una fanciulla che l’amore trasforma in donna. La lotta tra i sentimenti di gratitudine, affetto, in qualche modo amore per il vecchio e l’amore esplosivo per il giovane, la scoperta del mondo e forse anche del suo vero padre. Tra la voglia di andare e la sofferenza di lasciare quell’uomo solo.
Eppure non si agita la sua dolce natura non si scompone, di fronte ad una scelta la fa con il candore delle sue vesti.
Anche l’uomo fa la sua.
L’amore rende liberi!
Simona
Tutto ciò poteva accadere: perdere la persona che si ama è un rischio da mettere sempre in conto anche se chi amiamo sembra “appartenerci" totalmente. Accade al vecchio anche se questo è il suo unico grande amore, anche se lo ha privato di tutto e tutti per farsi amare, anche se gli ha donato tutto ciò che aveva e tutto di sè. Ciò che accade dopo è meraviglioso. Svela l’universo di una fanciulla che l’amore trasforma in donna. La lotta tra i sentimenti di gratitudine, affetto, in qualche modo amore per il vecchio e l’amore esplosivo per il giovane, la scoperta del mondo e forse anche del suo vero padre. Tra la voglia di andare e la sofferenza di lasciare quell’uomo solo.
Eppure non si agita la sua dolce natura non si scompone, di fronte ad una scelta la fa con il candore delle sue vesti.
Anche l’uomo fa la sua.
L’amore rende liberi!
Simona
6 commenti:
Ciao amore!
La lungezza e l'ammirazione che si incontrano in questa dichiarazione d'amore lasciano pochi dubi sul tempo che hai dedicato a questo film splendido, in cui si trova il "solito", sontuoso Kim Ki Duk.
Certo è stupefacente quante vie di interpretazione lascino i lavori di questo regista; quanto diversamente ci si lasci interessare dagli eventi.
Io trovo che di fluidi elettrici (di quelli pericolosi) sia pieno anche queto film, che sono felice di aver vito con te, che lo ami così tanto.
Brava la mia Simona...
Musica-Arma-Simboo sessuale: L'Arco.
Ti voglio bene
p.s.
Mi sono persa una "b" da qualche parte.
Oggi sono stata a vedere Monet, che è "ENORME".
Bravissima...
love you
ah, la tastiera ha problemi con la "s".
Simo ti adoro!
Amo ho riletto il post!
E' bellissimo e ha un bel suono, come un arco teso...
Lancio le mie frecce verso di te, sono cariche d'amore!
"L'uomo è un essere di lontananze" da qualche giorno lo siamo ancora di più, bimba, eppure già ascolto il suono dolce del nostro incontro.
In tensione come fluidi elettrici che cercano energia: la mia energia è il suono delle nostre risate che si tingono dei silenzi di una pellicola, dei verdi prati, dei borghi, dei colori dolci dei nostri amichetti, del tuo salone caldo..
Facciamo buone cose, poi a Genga appuntamento autunnale!
Ciao tesoro che malinconia, Kim Kim come mi manca!!!
Love you, infinitamente, fino all'infinito..
Tua.
Innanzitutto il tuo blog è meraviglioso per contenuti: cinema,pittura,musica. E poi complimenti per la rece a questa piccola gemma di KKD. Se hai tempo dai uno sguardo alla mia ;)
http://antoinedoineletsescopains.blogspot.com/2009/02/larco.html
ciao e ancora complimenti))
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