mercoledì 9 settembre 2009

Primavera, Estate, Autunno, Inverno e ancora Primavera - Kim Ki duk - 2003. (Soliloquio di Simona)


Se partissimo da un luogo non saprei mai definirlo geograficamente, perché non c' è nessun elemento che ci permette di inquadrarlo: è chiaro che non è questo un punto fondamentale! L'importante è quello che c'è nel luogo: una fitta natura, una casa che galleggia sull'acqua, una barca, delle porte senza pareti, un maestro, un bambino che cresce. In questo scenario si snodano le sequenze come uno scorrere fisiologico. L'equilibrio che esiste tra gli avvenimenti naturali e gli avvenimenti umani, tra le stagioni della natura e le stagioni dell'uomo è il fulcro. Così sembra tutto semplice se non fosse che l'unicità della pellicola è data da una fitta rete di simbolismi, di gesti, di movimenti che riguardano una cultura orientale a me totalmente sconosciuta. Non ho ancora decifrato se il fascino maggiore è scoprire gli aspetti della cultura asiatica messi in luce attraverso gli occhi del regista o, la capacità geniale dello stesso di metterli in scena in modo così audace. Il silenzio è l'elemento attraverso il quale gli attori comunicano e non può essere diversamente se si considera che ogni fotogramma ha una bellezza assoluta in sé, nella sua inquadratura, nei suoi colori, nelle sue sfumature, nel movimento nel contenuto. Gli unici a sentire il bisogno di parlare sono dei poliziotti mondani che entrano nello scenario silenzioso e sono chiaramente fuoriluogo, un elemento disturbatore, di rottura. I loro abiti, il suono della voce, i loro movimenti interrompono il silenzio, l'equilibrio catartico della scena. Ho provato disagio per loro, quasi pena per la loro condizione. L'uomo oggi ha copletamente dimenticato di vivere in equilibrio con i cicli della natura. Viviamo nel cemento, nei rumori, ignorando totalmente da dove veniamo e solo in un luogo immaginario, fuori da tutto, ormai è possibile ricreare questo equilibrio.
E allora si aprano le porte sulla scena:

- Primavera-
E' la stagione dell'esplorazione, del contatto con il mondo che ci circonda, con la natura, gli animali, della scoperta attraverso il gioco, è la stagione in cui si è più docili all'insegnamento o forse degli insegnamenti più importanti nella vita di un uomo. La natura si sveglia, tutto è fiorito, gli animali che sono andati in letargo iniziano le loro attività, l'aria è mite. Il bambino gioca, conosce, esplora nel massimo rispetto della natura e degli animali piangendo disperatamente per aver recato dolore ad uno di essi.
Il maestro lo segue pazientemente.
Penso ad oggi ai bambini inchiodati davanti a schermi con giochi violenti, dai rumori metallici tra quattro mura di cemento. Quali stimoli ricevono? Che rapporto hanno nella loro primavera con la primavera della natura? Che sensibilità potranno sviluppare e come conosceranno il mondo che li circonda, attraverso quali strumenti?

- Estate-
Il sole si accende, tutto arde e brucia, la natura è rigogliosa. Nel giovane si accende il desiderio, la passione cresce e affiorano i suoi naturali istinti da appagare: trovare la sua metà complementare per fondersi insieme. E' la stagione degli accoppiamenti, gli animali si riproducono: il sole, l'aria calda, il calore, le giornate piene di luce duratura per poter cacciare e nutrire la prole sono favorevoli. Il giovane sente i suoi impulsi come un fuoco che attraversa il suo corpo, non capisce non si spiega perchè tutte le notti si vseglia in preda ad un desiderio del quale non conosce la natura. Fino a quando non incontra una donna, non importa chi sia da dove venga, quale sia la sua storia, il desiderio di "unirsi", di "conoscersi" esplode in modo violento.
L'unione, le passioni che li attraversano li "guariscono".
Il maestro lo osserva con accondiscendenza.
Oggi anche uno degli istinti più violenti che l'uomo possiede è mitigato da quello che ci circonda e diviene per lo più: a volte un appagamento individuale del tutto temporaneo, altre astrazione cervellotica e nevrotica di cuori inquieti. Perdendo così la sua istintiva essenza di "conoscenza".

- Autunno-
Il fiume è in piena è il momento delle scelte, la natura cambia, cambiano i suoi colori. Il giovane diventa uomo, prende le sue decisioni. Si allontana dalla casa, fa esperienza di vita mondana. Ecco, si rompe il contatto con la natura, con il suo ritmo univoco.
Il maestro lo lascia andare via.
Torna deluso, ha commesso dei gravi crimini.
Si purifica attraverso il dolore.
Il maestro lo punisce.

-Inverno-
Lo scenario definitivamente cambia, la casa non sembra più muoversi sull'acqua, è tutto ghiacciato, tutto cristallizzato, fermo, intriso di luce. La natura si cela sotto il manto di ghiaccio è come scomparsa eppure... c'è, è presente come il maestro!
Ora il giovane è uomo, si vibra nell 'area danzando morbidamente, plasmando il propio corpo alla sua volontà in un movimento di libertà di una bellezza sconfinata. Con una padronanza di ogni muscolo, ogni arteria, ogni nervo, ogni capillare teso verso il volere dello spirito.
Ad un certo punto della vita invece ci si lascia andare, così è il corpo, la massa, il loro peso che ingabbiano la volontà. Quel movimento di libertà mi ha fatto vibrare l'anima!
A fine film non avevo altro desiderio se non quello di essere io quel bambino, di poter rivivere le stagioni così come nel film.
Kim ki duk è un regista contemporaneo. Per molti questo aspetto lo penalizza, lo rende moderno, quasi occidentalizzato. Io invece sono felice nel sapere che anche oggi, ancora oggi, ci sono artisti dotati di una tempra così salda che è appartenuta solo ad altri tempi.
Sono felice di sapere che il cinema si esprime ancora attraverso uno sguardo così sensibile, puro. Di questo film, come degli altri, ho amato tutto, ho trovato ogni immagine preziosa e ogni significato meraviglioso.
-Il sipario non si chiude: inizia un'altra Primavera, si aprono ancora le porte sulla scena! -
Simo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho aspettato tanto questa tua "primavera"...Sono felice, colpita e persuasa dalla capacità che hai avuto nel trascinarti dietro ogni fotogramma.
Non ha caso, Kim ki Duk ha dichiarato che i suoi film sono orientati verso le immagini, non verso la storia, che è sempre al servizio di qualche significato.
E' la cosa più bella che tu abbia mai scritto in questo piccolo spazio...
TI voglio bene e sono fiera di te.
Love you

Cotone ha detto...

Mio sorriso, sono propio felice di averti convinta: questo post è per te, lo sai vero! L'ho scritto per te. La cosa più affasciante che si possa fare è confrontarsi su un argomento di conoscenza comune. I film, le immagini ci hanno attraversato contemporaneamente eppure è bello vedere colpendo la tua anima che colori hanno emesso e colpendo la mia quali tonalità ancora
.certamente affini!
Non dimenticherò mai per tutta la vita le emozionanti conversazioni che abbiamo tenuto insieme dopo le pellicole, non immediete lascando prima che le emozioni fossero un pò più lontane del nostro naso. Insieme sventravamo le immagini, la trama, le battute, siamo entrate nei mondi, nel cuore, nei tubamenti, nel dolore, persino sul taglierbe del fratello americano così dolce!
Che profumo intenso che gioia infinita che bella la nostra storia!!! Fuori le cicale prima, poi i grilli notturni e la vita mondana che correva frenetica a fare qualcosa per ferragosto!!! Noi
lontane dal tempo nel tuo salone.
Questa è stata decisamente la nostra estate!
Ora alla ricerca di film Giapponesi, polacchi, francesi.
L'inverno è alle porte e il pensiero più felice è vedere film sul tuo divano con tanta cioccolata!!
Mi manchi tesoro mio, già troppo, Bari che ci separa è una realtà dolorosa!
Love, love,ove infinitamente fino all'infinito sempre,you.
Tua

EVALUNA ha detto...

MIODDIOMIODDIOMIODDIO!!!
CHE COSA VEDONO I MIEI OCCHI?
FATEMI CAPIRE, MA SIETE DIVENTATE CRITICE CINEMATOGRAFICHE ADESSO?
oH, VOI SIETE PROPRIO...MHM...MHM..SIETE BUONE, SENSIBILI, ACCULTURATE...MHM...MHM...SIETE PROPRIO SCEME!
MA CHEPPALLE!
QUELLA è COMMOSSA, QUALL'ALTRA è FIERA PER COME è BRAVA L'AMICA, QUELLA è SIMONA D'ARCO E QUELL'ALTRA MICHELA ROBESPIERRE...
STOP

evaluna ha detto...
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